#12- NO! Alla mamma chioccia e al papà patriarcale! NO + NO=NO! Sempre!
Educare Contro la Violenza: Un Cambiamento Necessario nella Società
[Ehm, l’intento dell’immagine generata non era esattamente questo, ma l’AI di Substack è piuttosto scarsa ancora. Comunque…]
Una nuova impennata di femminicidi e da Giulia Cecchettin è passato più di un anno e nulla è cambiato.
Ma studiando gli ultimi anni, emerge un pattern preoccupante, soprattutto nei casi in cui i killer sono giovani: la mamma eccessivamente chioccia e protettiva verso “o scarrafone sujo” e il padre che stimola “l’alphatizzazione” del suo erede.
La violenza di genere è una piaga che continua a infestare la società moderna, manifestandosi in forme estreme come i femminicidi. L’analisi dei casi degli ultimi tre anni rivela spesso un modello familiare disturbante che contribuisce alla formazione di individui violenti. In questo articolo, esploriamo come le dinamiche familiari possono plasmare comportamenti violenti e come un cambiamento nell’educazione possa intervenire per prevenire tragedie future.
Il Modello Familiare del Potenziale Aggressore
La Dinamica della “Mamma Chioccia”
La figura della madre che perdona continuamente e giustifica ogni azione del figlio senza mai imporre limiti o accettare il rifiuto, crea un terreno fertile per lo sviluppo di personalità narcisistiche e manipolative. Questo tipo di educazione impedisce al bambino di imparare a gestire il rifiuto e la frustrazione, componenti inevitabili della vita adulta.
Il Ruolo del Padre nel Rinforzare Stereotipi Dannosi
Parallelamente, la figura paterna che educa il figlio a essere un “macho”, un “maschio alfa”, enfatizzando la vittoria a ogni costo, contribuisce ulteriormente a instillare un senso distorto di superiorità e un atteggiamento aggressivo verso il fallimento e il rifiuto. Questo approccio all’educazione maschile promuove l’idea che l’assertività debba sfociare in aggressività, che è spesso diretta contro le donne.
La Reazione della Comunità e della Famiglia
Le famiglie degli aggressori tendono spesso a proteggere il proprio congiunto piuttosto che mostrare empatia verso la vittima. Questo atteggiamento non solo aggrava la situazione, ma impedisce anche un serio confronto con le conseguenze delle azioni del familiare e ritarda la possibilità di un suo cambiamento e redenzione.
La Necessità di un Cambiamento Educativo
Insegnare il Rifiuto e l’Accettazione del “No”
È essenziale che i genitori imparino a educare i propri figli ad accettare il rifiuto e a comprendere che non tutto nella vita è dovuto. Imparare a gestire il “no” è una parte cruciale dello sviluppo di una personalità equilibrata e rispettosa degli altri.
La Vita Reale e le Sue Sfide
Insegnare ai bambini che la vita comporta sfide e che la resilienza è più preziosa della vittoria immediata può aiutare a formare adulti più comprensivi e meno inclini a comportamenti violenti.
Strumenti Pratici per un Cambiamento Effettivo
Le scuole e le comunità devono essere coinvolte in programmi di educazione emotiva che includano il riconoscimento delle emozioni, la gestione della rabbia e la risoluzione costruttiva dei conflitti. Questi programmi devono essere parte integrante del curriculum scolastico, al pari delle materie accademiche.
Conclusione
Per interrompere il ciclo della violenza, è necessario un cambiamento radicale che parta dalle fondamenta della nostra educazione familiare e sociale. Solo attraverso un approccio inclusivo e comprensivo, che riconosca e modifichi i comportamenti nocivi fin dalla loro origine, possiamo sperare di vedere una riduzione significativa dei casi di violenza di genere.
A partire dal mese prossimo, lancerò la versione in inglese di questa newsletter, che ovviamente prima recupererà i passati numeri. Ancora non so quale sarà il titolo, anzi sono ben accetti suggerimenti…